Lontanissime, convalidate anche da numerosi e significativi reperti archeologici, le origini dell’abitato di Petralia Sottana. Nelle vicinanze dell'odierno paese un sito denominato "Grotta del Vecchiuzzo", la cui datazione risale a 3000 anni a.C, con espressioni ceramiche di uno stile particolare definito “Petralia”.
Difficile è seguire il percorso fino all'età della colonizzazione greca (750-730 a.c.), o affermare e i greci si spinsero fino a ridosso delle montagne delle Madonie. Più certa è invece la presenza, nella zona, dei Romani e troviamo Petra tra le città decumane, con trattamento differenziato nella richiesta di contributi e sostegni all'erario romano.
A parte le testimonianze di Cicerone (72 a.c.) che parla di una sua venuta in Sicilia e di una sosta a Petra impegnato nella ricerca di una precisa documentazione dei soprusi del precursore Verre, resti romani si trovano nella contrada Muratore precisamente un torcularium (tipico palmento per pigiare l'uva).
Nulla è possibile sapere, dopo la caduta dell'Impero Romano, sulla sorte del comprensorio nel susseguirsi delle invasioni né altro di più è dato conoscere, quando, dopo il 551, i Bizantini liberarono i territori del Mezzogiorno e della Sicilia dai Barbari, controllando, per quasi trecento anni la vita dell'isola e lasciando a Petralia importanti testimonianze architettoniche: i ponti.
Più ricche sono le notizie riguardanti il periodo della dominazione araba, dall' 820 circa alla venuta dei Normanni, sia nella toponomastica, sia nella conduzione agricola, sia nell'organizzazione madonita.
E' certo che a Petralia (allora Batarliah) ci fosse una Moschea e quindi una presenza significativa di arabi, un Signore, Maimun (Gaito), e probabilmente anche la sede di un Emirato...
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